venerdì 27 aprile 2012

Le solite parole, anzi parolacce. Quando conosceremo i fatti?

          La campagna elettorale è ormai entrata nel vivo e, com'è consuetudine da un po’ di anni a questa parte, sono iniziate anche le esibizioni del deputato locale del PDL che, oltre che intrattenere centinaia di persone provenienti in gran numero anche dall’hinterland, dedica la gran parte del suo “comiziare “ alla denigrazione degli avversari politici, con punte che definire poco eleganti è un eufemismo, ed all’esaltazione di quanti gli siedono accanto che, me lo consenta, alcuni dei quali sono poco affidabili almeno tanto quanto quel paio di mele marce presenti nel centrosinistra, ed in numero sicuramente maggiore.
            C’è da dire che se, purtroppo, non sono pochi quanti hanno emulato il deputato nostrano nelle modalità di approccio alla vita politica, fatto con grande sfarzo e smisurato, quanto discutibile, uso dei mezzi finanziari, non sono meno quanti pensano di ripetere le gesta del “capo” nelle vesti di arringatore-barzellettiere. Basta farli salire sul palco e dar loro un microfono.
            Succede così che ti ritrovi fino a quel momento pacifici e pure stimati educatori, finanche appassionati di poesia, che anziché usare le proprie conoscenze per elevare i toni ed i contenuti del confronto politico, si lasciano andare anch’essi al turpiloquio, all’intervento spazzatura, condito di pesanti insinuazioni e volgari allusioni, che non fanno onore né a chi li pronuncia nè a chi li patrocina, men che meno alla classe politica tutta intera.
            Ma, c'è da chiedersi, dopo le parole e le parolacce, quando si parlerà di fatti concreti?
            Per esempio, gli uomini politici più rappresentativi della città, quelli che occupano scranni importanti nelle diverse sedi istituzionali, quando daranno conto ai cittadini-elettori di quanto hanno prodotto per la città nel loro ormai pluriennale impegno istituzionale?
            Ci sarà, in questa campagna elettorale, un momento in cui gli amministratori comunali uscenti ed i partiti che li hanno sostenuti, ci diranno cosa hanno prodotto negli ultimi anni?  Il centrodestra, che ha governato quasi ininterrottamente questa città per un decennio, ci dirà cosa ha fatto per la città? Ed il Partito Democratico, che si è assunto la responsabilità di co-governare la città per otto mesi, ci dirà cosa ha fatto in un sia pur breve periodo di tempo?
            Riusciremo a sapere dal Consigliere Provinciale di maggioranza Salvatore Di Mattina, che si candida a Sindaco della Città, e che ritiene, quindi, di avere le carte apposto, cosa ha fatto in questi tre anni di consiliatura a Palazzo dei Celestini? La stessa cosa possiamo chiederla all’altro Consigliere Provinciale di minoranza, Sandro Quintana?
            Ci sarà, in questa campagna elettorale, il Consigliere Regionale di minoranza Antonio Barba, candidato anche  Consigliere Comunale, che vorrà farci partecipi di quanto ha fatto presso il Consiglio Regionale della Puglia nei due anni di legislatura?
            Ed, infine, quando il deputato di maggioranza Vincenzo Barba, il “number one” della destra gallipolina, vorrà farci sapere quanti e quali interventi ha fatto nelle aule di Palazzo Madama, prima, e di Montecitorio, dopo, e, prima ancora, da Consigliere Regionale, in favore dalla sua gente?  Quali provvedimenti ha proposto per alleviare la drammatica situazione occupazionale, oppure, ha mai intercettato qualche finanziamento pubblico o privato utile per un'opera importante da realizzarsi nella sua amata città? In cosa consiste il suo tanto ossessivamente sbandierato amore per Gallipoli?
            Le statistiche e gli atti parlamentari non sono a lui favorevoli, lo portano agli ultimi posti in termini di produttività, lo fanno apparire come uno “scalda sedie”, e non è facile trovare una sola iniziativa degna di essere segnalata.
            E poi, dopo averci edotto sui suoi meriti e smentito le statistiche, dia un po' più di spazio al suo candidato sindaco, o ha paura che facendolo parlare venga fuori la sua poca  “gallipolinità”?

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